Il 16 novembre 2022, il brand Balenciaga ha pubblicato la campagna pubblicitaria Gift Shop,
realizzata dal fotografo Gabriele Galimberti; le fotografie rappresentavano dei bambini intorno ad
oggetti del brand come ad esempio cuscini, giocattoli, e indossavano borse a forma di orsetti di
peluche con accessori che ricordano il mondo del bondage. I pupazzi, infatti, erano accessoriati da
catene, reti, cinte e collari.
Dopo poco tempo che la campagna fu pubblicata, ha fatto molto scalpore; infatti, tantissime persone
si sono lamentate sull’accostamento tra i bambini, che riportano chiaramente un mondo innocente
come quello dell’infanzia, e i pupazzetti che, al contrario, portano a delle “provocazioni”.
Il 21 novembre, il brand pubblica un’altra campagna chiamata la Garde-Robe 2023. Le immagini
mostravano modelle adulte sedute in ufficio con alcuni fogli sparsi sulla scrivania. Balenciaga era gia
sotto il mirino di tantissime persone che lo criticavano per la campagna precedente e infatti
osservando bene le immagini si nota come tra i fogli sparsi vi sono dei documenti del 2008 della
Corte Suprema riguardanti il tema della pedopornografia e un libro del pittore Micheal Borremans.
Ricoperto ancora di più da critiche il brand, il 24 novembre, con un comunicato ufficiale, si scusa
prima di tutto per la campagna Gift Shop , dichiarando che avevano sbagliato a pubblicare quella
campagna e che avrebbero eliminato tutte le foto dai siti ufficiali. Dopo di che, afferma che i
documenti incriminati della campagna Garde- Robe non sono stati posizionati li da loro; infatti, il 25
novembre ha avviato una causa da 25 milioni di dollari contro la società di produzione North Six e lo
scenografo Nicholas Des Jardins.
Inoltre il fotografo Gabriele Galimberti ha dichiarato che lui non centrava niente e che, come in tutte le
campagne pubblicitarie, gli era stato richiesto di scattare secondo il suo stile. Sottolinea che quando
era arrivato nel set era gia stato tutto sistemato e che lui, in quanto fotografo , non aveva diritto di
scegliere modelli, prodotti e la sistemazione di quest’ultimi.
Ma è possibile che un brand così famoso come Balenciaga non controlli una campagna pubblicitaria
prima di pubblicarla?
Tutta questa situazione ha fatto crescere un forte senso di disprezzo nei social; a partire da Tik Tok ,
molti utenti registravano video in cui mostravano di voler buttare borse, scarpe e accessori della
maison, nelle città della moda le boutique Balenciaga erano quasi vuote, anche sotto il periodo
natalizio.
Addirittura Kim Kardashian, influencer di fama internazionale, che ha un strettissimo rapporto con il
brand Balenciaga , ha detto di star valutando la permanenza dell’accordo milionario che ha con il
marchio.
A mio parere le campagne erano incentrate nella provocazione del pubblico, ma non è la prima volta
che Demna fa una cosa simile, basti pensare alla sfilata a Parigi in cui modelli camminavano nel
fango.
Ciò che mi lascia più perplessa è stato che a criticare il brand non sono state solo persone che si
interessano al settore o acquistano nella maison, ma anche gente comune che ha letto la notizia e l’ha
criticata quasi per “seguire una moda”.
Tuttavia, è evidente quanto chi lavora in un settore come la moda, e ha un importanza come Demna,
sia sempre sotto i riflettori e bisogna sempre stare attenti a ciò che si dice e ciò che si realizza. Nella
moda è difficile arrivare ad essere qualcuno, ma è anche molto facile farsi terra bruciata per degli
errori.
Secondo me in questo caso la domanda da porci è: quale sarebbe il limite in cui Balenciaga si poteva
spingere per non ricevere queste critiche? Non ci sono regole che stabiliscono cosa si può e cosa non
si può realizzare in una campagna pubblicitaria , perciò secondo me, il limite stava nella
consapevolezza di Demna e di tutto il team avendo così tanta fama nel mondo.