L’École di Pier Paolo Piccioli, nome dell’ultima collection per Valentino, nasce fisicamente e concettualmente dall’académie des beaux-arts ma non è sicuramente l’unica ispirazione. la collezione è una lettera d’amore alla femminilità “fuori da ogni cliché filtrato dall’occhio maschile” ed è proprio in funzione di questo ideale che entrano in gioco gli altri spunti concettuali.
Potremmo parlare quasi di tre punti fondamentali che comunicano fra loro, prima la classicità come fonte massima di ispirazione, poi l’accademia, come mezzo di divulgazione del gusto classico e infine le nuove generazioni alle quali spetta il compito di rielaborare questi concetti alla contemporaneità.
Prima ancora di parlare dei capi è necessario parlare anche di una scelta, quella di accompagnare la sfilata con una performance della cantante FKA Twigs, che negli ultimi anni è diventata simbolo di una femminilità tanto delicata quanto dirompente. I capi presentati sono un tripudio di bianchi cotoni misti seta che scendono sul corpo delle modelle senza costringerli.
L’utilizzo dei cutouts solitamente sensuale, in questo caso diventa semplicemente un ulteriore modo per accompagnare le forme e facilitare il movimento. I tre elementi si fondono e ci raccontano un’idea di donna classica non imponente o statuaria ma leggera e sinuosa. Al di là di quanto detto negli ultimi mesi riguardo una moda che si fa minimalista a causa dell’ultima recessione, Piccioli ci offre una variazione sul tema. École non è una semplice collezione minimalista ma uno spunto su quello che la classicità può essere nel 2024.