Dopo gli ultimi mesi pieni di novità all’interno del fashion System, che sembra ormai abituato ad avere notizie di cui parlare ogni settimana, arriva a metà Ottobre la nomina più attesa della stagione: quella della direzione creativa di Moschino. È ufficiale, Davide Renne è il nuovo direttore creativo di Moschino.
Incaricato dello sviluppo delle collezioni donna, uomo e accessori, il suo debutto avverrà con la collezione Autunno/Inverno 2024 durante la Milan Fashion Week di febbraio 2024.
Il recente addio di Jeremy Scott, mente creativa a capo del marchio per dieci anni, ha lasciato molti punti interrogativi per gli amanti della moda, ed era chiaro a tutti che sarebbe stato un ruolo difficile da riassegnare. Il brand aveva festeggiato i 40 anni dal lancio proprio nell’ultima fashion week, e sicuramente dire addio a Scott rappresenta per la maison un notevole cambio pagina. Dopo mesi di cattedra vacante, subentra Davide Renne: nome già conosciuto e stimato tra gli insider dell’industria della moda.
Nato in Toscana nel ’77 e laureato al Polimoda di Firenze, Renne lavora subito al fianco di Alessandro dell’Acqua, che lui definisce suo primo mentore e maestro, per poi arrivare da Gucci, dove lavora per due decenni come Head Designer per il Womenswear. Gli ultimi otto anni nella maison li passa insieme ad Alessandro Michele: “Lui mi ha insegnato a sognare in grande, mi ha incitato e mi ha aiutato a realizzare i miei sogni”.
Con due mentori di questo calibro e con un curriculum di questo tipo, è sicuro che Davide riuscirà a ricoprire alla perfezione questo nuovo ruolo, ma in che modo? L’eredità di Franco Moschino è pesante per il suo valore e per la portata innovativa che ha lasciato al mondo della moda, dunque, in che modo Renne saprà reinterpretare l’umorismo caratteristico di Moschino? Ciò che è certo è il ritorno dell’Italia nell’immaginario del brand, abbandonato fin dalla prima sfilata dell’americanissimo Jeremy Scott, ma che ha definito tutto il lavoro precedente della maison. Riaprire la “sala da giochi” (definizione che Franco Moschino aveva usato per descrivere il suo studio), è la promessa del nuovo designer: “Questa definizione mi ha colpito: ciò che la moda – soprattutto quella italiana, e Moschino in primis – può realizzare con la sua influenza dovrebbe essere sempre fatto con un senso di gioco, di gioia. Un senso di scoperta e sperimentazione. Tutta la mia vita mi ha portato a intraprendere un viaggio di esplorazione”. Poi, conclude: “Grazie infinite, Sig. Ferretti, per avermi dato le chiavi della sua sala giochi. Non vedo l’ora di iniziare: ci divertiremo. Insieme”.


