PIRATE, la prima passerella della regina della ribellione

La prima volta che ho visto la sfilata di Vivienne Westwood FW 1981, ho pensato a quanto la moda sia in grado di unire diversi mondi come, in questo caso, quello dei pirati e della ribellione.

La stilista, prima del debutto in passerella, già lavorava nel settore da tempo, con il suo negozio culla dello stile punk, con abiti per motociclisti ricchi di pelle e cerniere. Insieme al suo collega e partner Malcolm McLaren, uniti dal fascino per gli indigeni americani e per il dandismo, creano questa collezione che un po’ si distacca dal consueto stile della stilista. Siamo abituati a concepire Vivienne Westwood come la regina del punk, perciò la associamo a borchie, spille da balia, pelle e Sex Pistols. La sua prima collezione, a primo impatto, sembrerebbe non rispecchiare tutti questi aspetti.

In realtà, l’omaggio è stato fatto alla ribellione e all’individualismo, concetti fondamentali nell’etica della creatrice. I capi della Westwood sono sempre stati provocatori e di denuncia verso il contesto sociale e politico del momento. Non a caso è riuscita, insieme a McLaren, a far riemergere i valori nati con le rivolte giovanili, partendo da un approccio che unisce in primis l’arte e la moda. Gli abiti, oltre ad essere tecnicamente all’avanguardia, sono ricchi di colori accesi, giallo, arancione, oro, stampe particolari e soprattutto tagli e silhouette più morbide, diverse da quelli che erano gli stereotipi degli anni ‘70. Attraverso tessuti, gonne asimmetriche, stampe a quadri e dettagli esagerati, i due riescono a trasmettere il loro spirito anticonformista, creando una collezione che ha stravolto la silhouette tipica dell’epoca e realizzato look unisex, avvicinandosi dunque a un fenomeno che ancora oggi è in voga.

Se dovessimo quindi personificare il fenomeno del punk in una stilista, quella sarebbe Vivienne Westwood, che, oltre ad essere l’inventrice di una sorta di “couture anticonformista”, si è sempre battuta per i diritti andando controcorrente e uscendo fuori dagli schemi, sia nell’ambito della moda che attivamente nella vita di tutti i giorni. Non ha mai smesso di essere autentica, dall’inizio della sua carriera fino alla sua ultima sfilata.