La Bussola, celebre locale situato a Marina di Pietrasanta, è stata una delle culle della musica italiana dal dopoguerra in poi. Tra i suoi tanti momenti iconici, uno degli episodi più significativi fu la performance di Mina nel 1972. Questo evento non è soltanto un tassello della straordinaria carriera dell’artista, ma rappresenta anche un momento simbolico per la musica leggera italiana, unendo eleganza, sperimentazione e maestria vocale.
Mina e la Bussola: un legame speciale
Il legame tra Mina e la Bussola è storico. Già negli anni ’60, la “Tigre di Cremona” si era esibita in questo locale, conquistando un pubblico che vedeva in lei non solo una cantante, ma una vera icona di stile e innovazione. La Bussola, con il suo ambiente raffinato e frequentato dall’élite culturale dell’epoca, era il luogo ideale per esibizioni dal vivo di grande impatto, e Mina ne era l’interprete perfetta.
Nel 1972, Mina tornò sul palco della Bussola in un momento cruciale della sua carriera. Dopo aver già raggiunto una fama straordinaria, era in una fase di consolidamento artistico, esplorando nuovi territori musicali e perfezionando il suo stile unico. Il concerto, immortalato nel disco live “Dalla Bussola”, è considerato una pietra miliare non solo per la carriera dell’artista, ma per l’intera scena musicale italiana.
La performance del 1972: eleganza e audacia
La serata del 1972 alla Bussola fu molto più di un semplice concerto. Mina offrì uno spettacolo che combinava tecnica vocale impeccabile, interpretazione emotiva e una presenza scenica magnetica. La scaletta del concerto spaziava tra i suoi successi più amati e brani che esploravano sonorità meno convenzionali, dimostrando una versatilità straordinaria.
Tra i brani eseguiti, canzoni come “E se domani”, “Grande grande grande” e “Parole parole” rappresentavano il lato più classico e romantico del repertorio di Mina. Al tempo stesso, l’artista inserì nella performance pezzi che riflettevano la sua apertura a generi diversi, includendo influenze jazz, soul e pop internazionale. Questo equilibrio tra tradizione e sperimentazione caratterizzò l’intero evento, rendendolo un’esperienza unica per il pubblico presente.
Un’eredità indelebile
Il concerto del 1972 non fu soltanto un momento di intrattenimento, ma una dichiarazione d’intenti da parte di Mina: dimostrare che la musica leggera poteva essere sofisticata e allo stesso tempo popolare. La sua voce, capace di muoversi con naturalezza tra note basse profonde e acuti cristallini, era lo strumento perfetto per interpretare canzoni che univano lirismo e complessità musicale.
La registrazione dal vivo di quella serata, che divenne l’album “Dalla Bussola”, rimane una testimonianza imperdibile della potenza di Mina sul palco. Ancora oggi, quel disco è considerato una delle migliori prove live nella storia della musica italiana, sia per la qualità dell’esecuzione che per la capacità di catturare l’energia del momento.
La Bussola come simbolo di un’epoca
Il contesto in cui avvenne la performance del 1972 è altrettanto significativo. La Bussola rappresentava un punto di incontro tra artisti, intellettuali e un pubblico appassionato di musica di qualità. Esibirsi in quel luogo era un riconoscimento del proprio valore artistico, e Mina, che era già una star indiscussa, riaffermò il suo status di regina della musica italiana.


