Non è tutto oro ciò che luccica, ce lo dimostra la pop star americana Britney Spears 

Debutta come cantante nel 1998 a soli 16 anni, con il singolo “Baby One more time” che è subito un successo. L’anno seguente esce l’album dal titolo omonimo, è così che inizia la vertiginosa carriera della celebre pop star americana.

Ma facciamo un passo indietro e saliamo sulle montagne russe, attraverso la vita della celebre Britney, ballerina e cantante sin dalle recite all’asilo, a soli undici anni entra a far parte del “Mickey Mouse Club” di Disney Channel, dove incontra Justin Timberlake (suo futuro marito). Ma la strada non è tutta in salita, per quanto Britney amasse cantare anche lei ha avuto momenti di resa, dovuti agli stremanti ritmi del programma non adatti ad una bambina di quell’età,  <<ci facevano riprovare anche per 30 volte al giorno>> racconta in un’intervista. Arrivò al punto di voler concludere il percorso, ma la sua famiglia (in condizione economiche precarie) non glielo concesse, incitandola e sfruttandola come mezzo di mantenimento economico, tant’è che con il ricavato del primo album Britney non acquista un oggetto tanto desiderato, come ogni comune ragazza avrebbe fatto, bensì una casa… il che fa pensare.

Pochi anni dopo il programma chiude ed i genitori, senza tregua, le trovarono subito un manager che dopo aver ricevuto rifiuti da varie case discografiche in cui la cantante fu vista solo come una ragazzina, incontrò Max Martin che la adocchiò come interprete per la sua canzone “Baby One More Time”. Questo, l’inizio del suo successo. Da cantante pop americana viene conosciuta in tutto il mondo, ebbe riscontro positivo e produsse nuovi album, scalando le classifiche musicali mondiali, vincendo numerosi premi e riconoscimenti. 

In mezzo a tutto questo luccichio, non mancarono naturalmente drammi e delusioni, dai ripetuti divorzi, agli scontri con i genitori, agli scandali riportati dalla stampa, fino ad arrivare a perdere la custodia dei figli con cui raggiunse il culmine e crollò nel buio totale. Seguiranno anni di alcool, droga, ansie e mental breakdown, tanto da arrivare a radersi a zero i capelli ed aggredire i paparazzi. A buttare benzina sul fuoco sono i pettegolezzi e la stampa che la tormentano in continuazione, così come non si rivela d’aiuto la sua famiglia, a tal punto che nel 2008 il padre ne chiede la tutela legale, la ottiene e monopolizza l’intera vita della giovane Britney, gestendola dai beni personali, alle scelte d’azione finanche alle uscite di casa. Tra periodi di alti e bassi si alterneranno nuovi dischi a tournée annullate, fino a sparire completamente, momento in cui nasce grazie ai fan l’hashtag #freebritney.

Ma cosa porta Britney ad essere così amata dalle nuove generazioni? Al di là del grip che la sua storia possa avere nell’animo delle persone, ciò che la rende amabile ed icona di riferimento è il modo realistico con cui affronta tematiche adolescenziali comuni.

Guardando il video musicale di “Baby One More Time”, girato nella Venice High School di Los Angeles -sì, è proprio quella di Grease- , a distanza di 25 anni dalla sua uscita riesco a sentirlo a me contemporaneo, mi permette di ricordare la me liceale che entra a scuola ed inizia a sognare, ad immaginare nella sua mente scene riferite al tanto desiderato “american dream”. In questa canzone Britney parla di un amore finito, tema tanto banale quanto comune tra le adolescenti, ed è in questo modo che riesce a diventare portavoce di un’intera generazione di ragazzine che spesso le scrivono tra i commenti <<mi hai cambiato la vita>> perché magari trovano il coraggio di affrontare i propri genitori (che talvolta non accettavano che i figli vedessero i suoi clip), o di osare, oppure di cercare il proprio stile in anni di cambiamento. In linea con il messaggio è il look da studentessa, l’attuale stile Y2K, scelto dalla cantante stessa in un negozietto qualunque, indossa una mini gonna a pieghe con calze al ginocchio, una camicetta bianca con nodo che lascia l’ombelico scoperto, un cardigan ed ha in testa dei pom pom (rigorosamente rosa) che tengono le sue trecce… ed ancora, joggers ampi abbinati ad un top sportivo e sneakers, con le stesse codine che mia madre mi faceva da bambina. Il trucco è leggero, non ci sono abiti di lusso, ma indumenti che creano desiderio, in una generazione di ragazzine che certamente non potevano uscire di casa con la libertà di indossare vestiti così “provocanti” come oggi. 

Quindi cosa fa Britney? Regala un sogno. Prima ancora a sé stessa, risvegliandosi al suono della campanella, e poi alle sue fan. <<Esprime perfettamente i pensieri contrastanti dell’adolescenza, la tensione tra castità ed esperienza sessuale, tra sicurezza e vulnerabilità>> afferma l’artista Guy Blackman in suo nome, ma la Spears aggiunge << vorrei ispirare le persone, ma non essere un esempio, perché commetto tanti errori>>, ciò fa capire quanto nonostante le critiche, gli scontri, gli hater, l’obiettivo era lanciare un messaggio.

Avvisaglia non sottile in un periodo in cui si fortifica la lotta per l’emancipazione femminile, per una donna audace e libera… battaglia che tutt’ora non si è riusciti a vincere.

Ascolta qui “…Baby One More Time”