Il protagonista è Nicklas Skovgaard, designer danese noto per il suo approccio artigianale e poetico alla moda. Per la collezione Autunno/Inverno 2025-2026, il designer sceglie uno studio cinematografico per la location e lo trasforma in un teatro, ispirandosi alle serigrafie di Andy Warhol dedicate alle favole di Hans Christian Andersen. Unisce nostalgia, sperimentazione tessile e silhouette scultoree con la fantasia poetica di Andersen e l’approccio stilistico di Warhol.
Ha trasformato la passerella in una vera e propria esperienza multisensoriale, oltre agli abiti e lo show, ha incluso video retrospettivi e installazioni fotografiche.
Le silhouette riflettevano l’ influenza dei due artisti, apparendo esagerate e quasi bidimensionali, pur mantenendo un volume scultoreo. Il contrasto presente nelle stampe di Warhol, ovvero colori audaci su contorni netti, è stato reinterpretato attraverso dinamiche combinazioni tessili. Tra i pezzi chiave figurano un cappotto “piuma” di seta strappata con revers a contrasto, bomber in lana con inserti in pelle, e abiti a pannelli con voluminose gonne “a materasso” in lana e velluto a coste. Un abito trompe l’oeil in chiffon stampato, orli rinforzati e maniche in suede trapuntato aggiungeva un tocco surreale. La gamma di materiali della collezione spaziava tra organza di seta, chiffon, velluto a coste, lana, jersey di viscosa e persino filati di cotone riciclato utilizzati per la maglieria.
Nicklas Skovgaard ha confermato la sua posizione di designer visionario e sperimentale, portando alla Copenhagen Fashion Week un linguaggio stilistico unico che mescola arte, performance e sartoria. La SS25 non è stata solo una sfilata, ma un’esperienza immersiva che ha ridefinito il concetto stesso di passerella.



L’innovazione di Skovgaard non è passata inosservata, poichè ha ricevuto il prestigioso Wessel & Vett Fashion Prize 2025, per la sua capacità di fondere artigianalità e visione artistica in un linguaggio di moda autentico e contemporaneo. Dimostrando una chiara maturità creativa e potenziale di crescita internazionale.
Il brand ha dimostrato che la moda nordica non deve limitarsi al minimalismo e alla funzionalità. Ha ridefinito la passerella come luogo di narrazione, di emozione, di memoria. La moda diventa così un linguaggio universale, capace di parlare al cuore e alla mente, di trasformare un tessuto in poesia e un gesto sartoriale in esperienza condivisa.
La sfilata è stata impreziosita da una colonna sonora curata da Skovgaard in collaborazione con la band danese Fame Hunter, che ha eseguito dal vivo “Disappear” durante la serata finale.
In un mondo in cui tutto corre, Skovgaard insegna a fermarsi, osservare, sentire. E in quell’istante, la moda smette di essere effimera e diventa vera arte.