Lo streetwear sta definitivamente morendo?

Lo streetwear è uno stile di abbigliamento nato nelle strade delle grandi città, influenzato da culture come lo skate, il surf, l’hip-hop e le subculture urbane degli anni ’70 e ’80.
Si distingue per capi comodicasual e spesso oversize – come felpe con cappuccio, t-shirt ampie, pantaloni larghi o cargo – e per l’uso iconico delle sneakers, simbolo indiscusso di questo stile. A completare il look ci sono cappellinigrafiche accattivanti e loghi ben visibili, elementi che esprimono personalità e appartenenza.

Ma più che una semplice tendenza, lo streetwear rappresenta un modo di esprimere identità e appartenenza a una comunità. È un abbigliamento che racconta un modo di vivere urbano, spesso anticonformista, lontano dalle passerelle tradizionali della moda.


Dalle strade al lusso

Con il tempo, questo fenomeno culturale ha conquistato anche la moda mainstream e il lusso, mescolando “alto” e “basso”. Le grandi griffe hanno collaborato con brand urbani, come Louis Vuitton con Supreme o Nike con Off-White, portando capi originariamente da strada anche nelle boutique di fascia alta.

Oltre all’aspetto estetico, lo streetwear ha rivoluzionato il rapporto tra brand e consumatori, dando vita alla cosiddetta cultura del “drop”: un modello basato su esclusività e disponibilità limitata, in cui l’attesa e l’hype diventano parte dell’esperienza. In questo contesto, il consumo diventa un rito culturale, in cui non si acquistano solo capi d’abbigliamento, ma storie, collaborazioni e identità condivise.

Esempi emblematici sono le sneakers Air Jordan o le felpe Palace x Adidas, diventate veri e propri oggetti di culto per le community urbane di tutto il mondo.
Questo movimento ha inoltre promosso un approccio più inclusivo alla moda, rompendo le gerarchie consolidate e offrendo spazio a nuovi designer e creatori indipendenti, come Heron Preston o Fear of God, capaci di emergere e influenzare l’intero mercato globale.


Lo streetwear oggi: tra dati e percezioni

Secondo un articolo di QuiFinanza, il mercato globale dello streetwear rappresenta oggi uno dei segmenti più solidi e riconoscibili dell’industria della moda.
Nel 2021, il settore valeva circa 173,4 miliardi di dollari (circa 162 miliardi di euro) e si prevedeva raggiungesse 193,2 miliardi di dollari entro il 2027, con un tasso di crescita annuo medio dell’1,82%.
In Italia, il valore del comparto era stimato in oltre 6 miliardi di euro già nel 2019, a conferma della sua forte presenza anche a livello nazionale.

Nonostante la visibilità e il successo globale, negli ultimi anni si è diffusa l’idea che lo streetwear stia perdendo slancio.
Ma sarà davvero così?
Dietro questa percezione si nascondono dati concreti e numeri che raccontano una storia ben più complessa e sorprendente.


Uno stile che non muore, ma evolve

La vera domanda, quindi, non è se lo streetwear stia morendo, ma se stia semplicemente evolvendo, adattandosi alle nuove generazioni e alle tendenze del mercato.

I numeri più recenti mostrano una realtà ben diversa da quella di un settore in declino:
nel 2025, il mercato globale dello streetwear vale circa 210 miliardi di dollari, e si prevede che raggiungerà 257 miliardi entro il 2030, con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 4,17%.

Per mantenere vivo lo streetwear, bisogna essere bravi a capirne l’essenza e a non snaturarla.
Non basta seguire le mode o inseguire l’hype: lo streetwear nasce dalla strada, dalla creatività spontanea e dal desiderio di esprimere se stessi.
Chi lo porta avanti deve saper unire passato e futuro, rispettando le radici ma guardando all’innovazione.

Essere bravi nel mantenere lo streetwear significa ascoltare le community, dare spazio ai giovani designer, e promuovere valori come autenticità, inclusione e sostenibilità.
Significa anche saper evolvere con il digitale, creando nuove esperienze senza perdere il contatto con la realtà urbana da cui tutto è iniziato.

In fondo, lo streetwear non vive solo nei vestiti, ma nelle persone che lo interpretano ogni giorno.
Finché ci sarà chi lo vive con passione, lo reinventa e lo condivide, lo streetwear non morirà mai — continuerà semplicemente a cambiare forma, restando fedele al suo spirito originale.

Paolo Franca