EMILY IN PARIS: la serie in cui gli outfits sono i veri protagonisti

Nella serie Netflix “Emily in Paris” la moda, e in particolare gli outfits, non sono solo un semplice contorno, ma il mezzo per raccontare le identità dei personaggi.
Non a caso il regista è Darren Star, lo stesso autore di “Sex and the City“, considerata l’antesignana di questa nuova celebrazione del fashion storytelling.

La protagonista è Emily Cooper (interpretata da Lily Collins), una giovane americana che si trasferisce a Parigi per lavoro.
Nel corso delle puntate la seguiamo nelle sue avventure e disavventure amorose, professionali e personali.

Fin dai primi episodi diventa evidente come il suo guardaroba, che rifletta la personalità esuberante e ingenua, svolga un ruolo centrale all’interno dell’intera serie.
Sarà infatti impossibile non buttare un occhio negli outfits scelti non dico in tutte le scene, ma quasi.
Vi renderete conto di come il vestire riesce, senza nessun copione, a raccontare i personaggi più di quanto facciano le parole.
Senza questa minuziosa attenzione ai dettagli sartoriali, Emily in Paris non sarebbe la serie iconica che conosciamo oggi.

Lo stile della protagonista

Il guardaroba della giovane donna è un’esplosione di colori, di stampe e abbinamenti di sicuro non scontati.
Il suo stile è un mix tra l’energia pop americana e l’inconfondibile raffinatezza francese.
Non a caso il pubblico si divide tra chi lo trova irresistibile e chi lo giudica eccessivo, ma tutti concordano su un punto: non passa inosservato.
Anche gli altri personaggi contribuiscono a definire l’identità visiva della serie:

  • Sylvie Grateau, il capo di Emily, è simbolo di un fascino maturo e di uno stile audace, impeccabilmente chic.
  • Mindy, la migliore amica, rappresenta un’icona di stile urbano e contemporaneo;
  • Camille incarna l’eleganza parigina classica e disinvolta;

L’effetto Emily in Paris sulla moda

L’influenza di Emily in Paris sulla moda contemporanea è innegabile. 
Molti degli outfits che vengono mostrati all’interno della serie sono diventati oggetto del desiderio e hanno creato tendenze.
I look vengono analizzati, ricreati e reinterpretati da migliaia di utenti, soprattutto su TikTok.
La serie non segue le mode: le crea. Invita gli spettatori a osare, a giocare con i colori e soprattutto a usare la moda come forma di espressione personale.

@anahizambranoa

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♬ Mon Soleil (from “Emily in Paris” Soundtrack) – Ashley Park


Ma cosa ha portato nell’effettivo ?

  • Aumento delle vendite: molti capi indossati nella serie sono andati sold-out in pochi giorni, grazie al potere del visual merchandising e dell’influencer marketing.
  • Rinascita dello stile parigino: la serie ha riportato in auge l’interesse per i capi classici, i tagli sartoriali e i dettagli chic tipici della moda francese.
  • InclusivitàEmily in Paris promuove, anche attraverso la moda, un’idea di diversità e libertà di espressione, sfidando stereotipi e convenzioni.

La musica come filo narrativo

La narrazione dei personaggi e delle loro emozioni non passa solo attraverso i look, ma anche attraverso la colonna sonora, curata con estrema attenzione.
La musica diventa così parte integrante dell’estetica patinata di Emily in Paris, contribuendo a costruire quell’atmosfera sognante, ironica e irresistibilmente chic che la contraddistingue.

In conclusione…

Emily in Paris ci ricorda che la moda non è solo apparenza, ma una forma di comunicazione: un modo per esprimere se stessi, per raccontarsi e per reinventarsi. 
Quando lo stile diventa racconto non si limita a vestire i personaggi, ma a dare loro vita e personalità.