Per anni la Tabi è rimasta una calzatura di culto, amata dagli addetti ai lavori e dai fashion insider più radicali.
Presentate per la prima volta nel 1989, alla sfilata inaugurale della maison fondata da Martin Margiela, le Tabi sono ispirate al tradizionale calzino giapponese con la punta separata, reinterpretato in chiave avant-garde. La loro forma “split toe”, tanto audace quanto riconoscibile, è diventata sinonimo di rottura estetica e libertà creativa.
Ma nell’ultimo decennio, qualcosa è cambiato: la scarpa è uscita dal suo guscio elitario per approdare al mainstream, trasformandosi in statement piece riconosciuta anche dalle nuove generazioni.
Celebrità come Dua Lipa e Rosalia le hanno rese virali sui social, mentre su TikTok gli hashtag dedicati a #TabiBoots superano milioni di visualizzazioni.
Ciò che una volta era percepito come “strano” oggi è diventato “cool”: la Tabi è il perfetto esempio del “brutto bello” che domina l’estetica contemporanea, dove l’eccentricità è sinonimo di autenticità.
Nel 2025 Maison Margiela ha lanciato un nuovo capitolo nella storia di questa icona: la Tabi Collector’s Series.
Un progetto curato in ogni dettaglio, pensato per elevare la scarpa a oggetto d’arte da collezione.
L’edizione inaugurale, “Broken Mirror Embroidery”, è limitata a soli 25 paia nel mondo. Ogni scarpa è ricamata a mano con oltre 8.000 perline di vetro, paillettes e frammenti metallici tagliati al laser, un lavoro che coinvolge 11 artigiani specializzati e richiama la tecnica “Broken Mirror” vista nella collezione Artisanal FW15.




A completare il progetto, un mini-documentario firmato da Yuri Ancarani racconta il processo creativo, trasformando la nascita della Tabi Collector’s Series in un’esperienza quasi rituale — un dialogo tra arte, design e savoir-faire.
La Tabi Collector’s Series segna un punto di svolta: da oggetto divisivo a icona riconosciuta, da scarpa sperimentale a opera d’arte da collezionare.
Rappresenta il perfetto equilibrio tra heritage e innovazione, tra artigianato e tecnologia.
Oggi, possedere una Tabi non significa solo seguire una tendenza, ma appartenere a una visione: quella di una moda che osa, che racconta e che continua, ancora una volta, a camminare in direzione contraria.





