Il ritorno della pelle: tra sensualità e armatura

C’è un nuovo modo di indossare la pelle. Non più come corazza, ma come seconda pelle, come gesto di autenticità.
Sulle passerelle di Milano, la pelle non è più rigida o aggressiva: diventa fluida, morbida, quasi liquida. Ferragamo la scolpisce in trench color cioccolato che seguono il corpo come un’ombra, mentre Bottega Veneta la trasforma in abiti impalpabili, pieghe leggere che respirano con chi li indossa.

La pelle torna ad essere linguaggio. Parla di coraggio, ma anche di desiderio. In un’epoca in cui la moda esplora la vulnerabilità come nuova forma di potere, la pelle si fa simbolo di dualità: protezione e sensualità, forza e morbidezza.
È materia viva, che assorbe la luce e riflette il tempo.

Sulle spalle dei modelli maschili, la pelle racconta un nuovo modo di essere uomo. Non più distante, ma emotivamente esposto. È la sensualità che non ha bisogno di dichiararsi, perché vive nei gesti, nella texture, nel modo in cui un capo si adagia sul corpo.

La pelle non è solo un materiale: è una dichiarazione di presenza. È il modo in cui la moda ricorda che il corpo è ancora il primo luogo dell’espressione.
E in questa nuova stagione, tra riflessi di luce e ombre profonde, la pelle non veste: rivela.