Yves Saint Laurent è uno di quei nomi che non appartengono soltanto alla moda, ma alla storia dell’arte e della società.
Nato a Orano nel 1936, mostrò sin da bambino un talento fuori dal comune, sognando che un giorno il suo nome sarebbe apparso sugli Champs-Élysées. Dopo gli inizi da Dior, dove a soli 21 anni divenne direttore creativo, fondò nel 1961 la sua maison insieme a Pierre Bergé. Il suo genio rivoluzionò il guardaroba femminile con capi che sfidavano le convenzioni: il celebre Le Smoking del 1966, le collezioni ispirate a Mondrian e le influenze etniche che mescolavano culture e arte. YSL rese la moda un linguaggio di libertà, rendendo il prêt-à-porter un mezzo di espressione per tutte le donne.
Nel 2014 il regista Jalil Lespert ha portato al cinema la sua storia nel film Yves Saint Laurent, interpretato da Pierre Niney. Il film racconta con delicatezza il lato geniale e tormentato dello stilista, tra amori, ambizioni e fragilità, restituendo il ritratto di un uomo che ha trasformato la sua sensibilità in rivoluzione estetica.
Oggi la maison, sotto la direzione creativa di Anthony Vaccarello, continua ad incarnare quello spirito audace e sofisticato. Le sfilate alternano potenza e sensualità, in un dialogo costante tra passato e modernità. La comunicazione digitale, attraverso immagini potenti e minimaliste, mantiene viva la visione di Yves, quella di una donna indipendente, elegante e consapevole.
«Nel corso degli anni ho imparato che ciò che è importante di un vestito è la donna che lo indossa» – Yves Saint Laurent