Jonathan Anderson per la P/E 2026 da Dior, un dialogo sincero con il passato.

Il debutto femminile dello stilista nordirlandese alla Paris Fashion Week 2025, ha fatto tanto discutere, tra il ricordo di chi c’è stato e il racconto della contemporaneità. La sfilata, avvenuta all’interno dei Giardini delle Tuileries, ha visto la partecipazione di star, politici e colleghi stilisti, che hanno reso omaggio con la loro presenza a questa importante e complessa giornata. Anderson si è aperto sinceramente ad un archivio denso di storia, e ad un heritage ancora più significativo. Ha portato in passerella la sua personale mediazione, tra il ricordo di ciò che c’è stato, e le necessità della società contemporanea. 

La sfilata, iniziata con il documentario diretto da Adam Curtis, un omaggio ai predecessori, è proseguita in primo piano nel palcoscenico firmato Luca Guadagnino, gli abiti, un susseguirsi di pezzi cult e silhouette moderne, le calzature un reset totale, ritorna il logo storico con uno stile retrò e maxi, le borse, accessorio importantissimo per la maison, tanto belle da desiderarle subito, sono le nuove it-bag del momento. Il passato è stato ripreso dallo stilista con un rigoroso rispetto, vediamo la Bar jacket, simbolo del new look e intrinseca di un animo rivoluzionario, l’abito Tourbillion del 1957 con plissè e fiocchi che Monsieur Dior, già usava a metà anni ’50 come nodo funzionale e le gonne Delft del 1948, che si accorciano fino a diventare delle minigonne, più sensuali ma con criterio.

In questo debutto è chiaro che l’archivio, per Jonathan Anderson, non è un magazzino in cui rifugiarsi per andare sul sicuro, ma un luogo dove nascono tensione e dibattiti che portano a nuove rivoluzioni. La grammatica Dior viene ricollocata e alleggerita, con materiali nuovi. Questa collezione dimostra che l’heritage, se vuole restare vivo, deve accettare di farsi attraversare dal dubbio e dal cambiamento. Dior, in questa lettura, non è la memoria di ciò che è stato, ma la capacità di interrogare ancora, e con precisione, cosa significa vestire il corpo oggi.