Gli angeli di Victoria Secret 2025 incarnano davvero l’inclusività?

I riflettori si accesero nella notte del 15 ottobre 2025. Tutto il mondo si è connesso al proprio dispositivo elettronico per godersi lo spettacolo dell’iconica sfilata di Victoria Secret. Gli invitati si presentarono al Steiner Studios a Brooklyn, sulla Washington Avenue di New York, impazienti di godersi la venticinquesima edizione del fashion show più famoso al mondo. Il messaggio arrivò forte e chiaro: “Ognuno di noi può essere una Victoria Secret’s Angels”.

A presentare la collezione, abbiamo notato le top model, veterane del brand, come Adriana Lima, Alessandra Ambrosio, Barbara Palvin, Irina Shayk e Candice Swanepol. Tuttavia, il salto distintivo quest’anno, come quello precedente, si è avuto grazie al debutto di nuovi angeli, molto diversi tra loro. Di fatto, il direttore creativo del marchio, Adam Selman, ha voluto portare in campo valori che ai giorni d’oggi sono fondamentali: l’inclusività e la body positivity. Per questo, vennero invitate a sfilare le modelle plus size più rilevanti (Ashley Graham, Paloma Elsesser, Precious Lee), campionesse sportive (Angel Reese, Sunisa Lee), star del cinema e dei social (Barbie Ferreira, Gabriela Moura), e membri della comunità LGBTQ+ (Alex Consani, Quenlin Blackwell). Hanno
sfilato anche donne più adulte dell’età media di una pin-up, come le splendide Doutzen Kroes e Joan Smalls.

Selman decise di ampliare anche il raggio etnico con Ju Xiaowen e Sherry Shi, per fare in modo che ogni singola persona si possa identificare e riconoscere in un angelo di Victoria Secret. Pensò inoltre, di dividere il fashion show in sei parti distinte: First Light, Bombshell, PINK Halftime Show, Hot Pursuit, Magic Hour, Black Tie. Questi segmenti vennero caratterizzati da colori differenti (oro, rosa intenso, rosa confetto, rosso, marrone, nero), rappresentando varie parti della giornata (dal giorno alla notte) e di età femminile (dalla GenZ alle Millennials). Ciò fu un ulteriore messaggio di integrazione: rappresentare le donne della società globale in vari momenti di una giornata. L’esempio più notevole fu in assoluto quello di Jasmin Tookes. La donna aprì la sfilata al nono
mese di gravidanza, con tanto di fuochi di artificio.

Le esibizioni live delle cantanti sono un altro tassello tipico della sfilata. Quest’anno abbiamo sentito cantare e sfilare Madison Beer, il gruppo K-Pop Twice, Karol G e Missy Elliot.
In tutta la sua bellezza ed armonia scenografica, il fashion show di Victoria Secret 2025, però, non ha visto in passerella la leggendaria Bianca Balti. La donna, giorni prima dell’evento, esplicitò la sua richiesta di partecipazione sulle sue storie Instagram, con tanto di rifiuto da parte del marchio americano. Lei stessa spiegò la richiesta a favore della sua malattia: voleva poter rappresentare tutte quelle persone che hanno avuto il suo stesso percorso, come segno di forza e resilienza. È proprio in questo momento che la questione iniziò a far dubitare su quelli che Adam Selman definisce i valori principali del brand. La sua volontà di inclusività è davvero un aspetto da lui desiderato o è solo una ennesima tendenza del periodo?

Il successo dello spettacolo pirotecnico all’insegna di lingerie, d’altronde, ha visto vincere l’esclusività. Le mannequin storiche raggiungevano bellezze impossibili per la maggior parte della popolazione mondiale: altezze sproporzionate rispetto ai loro pesi, senza rughe. Ciò fu motivo di tantissime accuse contro il brand e i suoi direttori. È proprio da qui che nacque la voglia di riscattarsi e difendersi dalle critiche. Adam Selman non volle più essere definito come un sostenitore dell’omologazione dello standard di bellezza femminile. Egli vuole altro: predilige l’inclusività, un mondo in cui ogni difetto è unico, bello e soprattutto accettato.