Le ballerine, oggi considerate un simbolo di eleganza semplice e femminile, nascono in realtà dal mondo della danza. La loro storia comincia nel XVIII secolo, quando le prime danzatrici classiche avevano bisogno di scarpe leggere e flessibili che permettessero libertà di movimento. In origine, queste calzature erano piatte e realizzate in tessuto o seta, senza la punta rinforzata che oggi caratterizza le scarpette da danza.


La vera rivoluzione avvenne nel XIX secolo, con la ballerina Marie Taglioni, che nel 1832 interpretò La Sylphide calzando delle scarpe bianche, leggere e con una sottile suola in cuoio. Fu la prima a danzare “en pointe”, dando così alle ballerine da danza un nuovo valore simbolico: grazia, leggerezza e purezza.
Fu però nel XX secolo che la scarpa da ballerina uscì dai teatri per entrare nella vita quotidiana. Negli anni ’40, Rose Repetto, madre del celebre ballerino Roland Petit, creò le prime ballerine da città per le danzatrici che volevano la stessa comodità anche fuori dal palcoscenico. Il successo arrivò quando Brigitte Bardot, nel 1956, indossò il modello Cendrillon di Repetto nel film E Dio creò la donna. Da allora, le ballerine divennero un’icona di stile francese.
Negli anni ’60, Audrey Hepburn contribuì a consacrarle come simbolo di eleganza discreta, abbinandole ai pantaloni capri e ai look minimal che ancora oggi ispirano la moda.
Oggi le ballerine sono un capo senza tempo: comode, versatili e raffinate. Dalle versioni classiche in pelle o vernice a quelle moderne con punta quadrata, fiocchi o dettagli gioiello, rappresentano una perfetta unione tra funzionalità e stile, nate per la danza ma destinate a conquistare le strade del mondo.

